DONAZIONE "Pescatori-Bragaglia"
Si è aggiunta alla Raccolta N .I . Borodina ancora una donazione, “Pescatori - Bragaglia”, comprendente numerosi libri d’arte e letteratura russa e di argomento religioso oltre a quattro nuove collezioni di oggetti artistici.
La prima è una piccola collezione di porcellane, per lo più statuette del periodo sovietico degli anni `60 – ‘70 circa. Sono un documento di quell’epoca. Non di propaganda rivoluzionaria come la prima porcellana sovietica di tendenza avanguardistica e di suprematismo come quelle di artisti famosi come Vassilij Kandinskij, Vladimir Malevič, Vladimir Tatlin. Diversamente da quella, queste figure hanno una scelta di soggetti, di personaggi tradizionali, popolari. Statuette graziose di belle ragazze, di innamorati o folcloristiche con danze e balletti classici, o ancora favolistiche con numerosi animali quali orsi, scoiattoli, volpi ed altre creature che popolano i boschi russi.
La seconda è una collezione di ceramiche russe chiamate “Gžel” dal nome del villaggio della oblast’ (distretto) di Mosca. dove vengono prodotte sin dal 1802. Si tratta di ceramiche popolari e in genere sono disegnate con un color cobalto su fondo bianco. L’argilla del villaggio di Gžel era considerata di alta qualità perciò molto apprezzata fin dal XVII secolo. Fu lo zar Aleksej Michailovič che nel 1663 emise un decreto sull’estrazione dell’argilla per la fabbricazione di vasi ad uso farmaceutico. Come prodotto artigianale divenne conosciuto più tardi, verso il XVIII secolo, con la produzione di piastrelle per stufe, di mattoni, di piatti, di brocche e anche di giocattoli. Verso la metà del XVIII la produzione di oggetti decorati si sviluppò tantissimo grazie ai maestri di Gžel con grandi piatti, statuette che rappresentano personaggi della vita quotidiana e innumerevoli utensili da cucina, brocche per acqua, vasi. La tecnica del disegno è abbastanza complessa. L’artista procede alla pittura della ceramica subito dopo la cottura con il fuoco. In questa collezione, da poco acquisita, sono presenti teiere, vasi, candelabri, giocattoli a forma di animali, matrëske, orologi da appendere, scatoline ma anche piccole maioliche raffiguranti scene della vita quotidiana.
La terza collezione è quella degli oggetti in legno dipinti a Khokhloma. Lo stile prende il nome dal villaggio di Khokhloma, nella oblast’ (distretto) di Nižnij Novgorod, dove apparve per la prima volta nella seconda metà del XVII secolo. Si tratta di uno stile artigianale russo di pittura su legno, i cui motivi ornamentali sono principalmente fiori, bacche e foglie. I colori che si usano per dipingere sono molto vivaci: il rosso, il nero e l‘oro sono i colori tipici di Khokhloma. Ma spesso si trovano anche il verde, il giallo e l’aranciona su uno sfondo dorato. La produzione di piatti dipinti a Khokhloma è ricordata per la prima volta nel 1659 nella lettera di un boiardo, Morozov, indirizzata a un suo ufficiale, contenente un ordine di "Cento piatti dipinti lucidati con polvere di stagno, sia grandi che medi, dello stesso tipo da noi posseduto in precedenza, senza dimenticare venti grandi coppe da vino dipinte, venti medie e venti un po' più piccole". Questo artigianato deve la sua origine agli Antichi Credenti, che si rifugiarono nei boschi della zona per sfuggire alle persecuzioni a cui erano sottoposti. Anche in precedenza, tuttavia, gli abitanti del villaggio avevano esperienza nella produzione di stoviglie con legni teneri. Tra gli scismatici c'erano pittori di icone, che insegnarono agli artigiani locali la speciale tecnica di dipingere il legno in un colore dorato senza l'uso di oro vero. Gli oggetti scolpiti nel legno erano preparati con una mistura di malta d’argilla, olio di lino grezzo e polvere di stagno, oggi si usa l’alluminio. I motivi floreali vengono in seguito dipinti sopra con un pennello. Successivamente, vengono rivestiti con olio di lino e messi in un forno ad alta temperatura per indurirli. All'inizio l'arte del legno di Khokhloma fu conosciuta in Oriente e gli oggetti venivano prodotti soprattutto per i mercati indiani e persiani. Esposti in una mostra a Parigi alla fine del XIX secolo, essi resero noto lo stile Khokhloma anche in Occidente. Nella collezione donataci sono presenti oggetti di vario genere, per lo più stoviglie, ciotole di varia grandezza, botticelle, piatti, saliere, cucchiai, vasi scatoline ed altro ancora.
La quarta collezione è quella dei vassoi diinti a mano di Zostovo. Il villaggio di Zostovo, che si trova non lontano da Mosca, è un luogo dove da 200 anni vivono artigiani che realizzano vassoi diointi a mano. Sono veri gioielli dell'arte popolare russa. Zostovo si specializzò nei vassoi metallici. I fabbri li forgiavano in diverse form e poi altri artigiani li dipingevano. I primi vassoi di metallo lacccato con fiori luminosi su campo nero sono quelli usciti qui nel 1825 e hanno reso famoso Zostovo. Gli artigiani moderni continuano a produrre vassoi secondo le antiche tradizioni, ma con un proprio stile. I motivi tradizionali sono mazzi di fiori dipinti su fondo scuro, alle volte il fondo può avere altri colori come il rosso, il blu o il verde: sono pezzi unici che non si ripetono mai, con mazzi floreali, fiori sparsi o ghirlande e motivi dorati chiari sui bordi. I fiori preferiti dagli artisti di Zostovo sono rose, dalie e convolvoli. La raccolta ha acquisito diversi vassoi di varie misure.